21. Marzo 2022 | Personale
Interview con Marco
Le voci di DPD: Marco
DPD: "Da quanto tempo lavori in DPD e qual è la tua funzione"?
Marco: "Lavoro in DPD da ben tre anni e mezzo e sono a capo del reparto Marketing e comunicazione, di cui fa parte anche il servizio alla clientela".
DPD: "Cosa ti piace più di tutto del tuo lavoro e qual è la sfida principale"?
Marco: "Del mio lavoro mi piace soprattutto la collaborazione con il mio team e le molte interessanti personalità. La sfida principale dal mio punto di vista è mantenere la visione d’insieme in un contesto molto eterogeneo e nel contempo assicurare l’obiettivo fissato insieme.
Quello che mi aveva spinto all’epoca a entrare nella compagine di DPD era cogliere la voce del cliente, creare la Costumer Experience e conoscere a fondo altre discipline. Per esempio i settori comunicazioni e PR".
DPD: "Quali sono i tuoi punti di forza e quali i tuoi vizi"?
Marco: "Il mio punto di forza principale è un forte approccio analitico. Riesco sempre a mantenere la visione d’insieme e colgo subito le correlazioni, senza perdere di vista gli obiettivi. Il mio vizio, o meglio il mio punto debole, è la mia scarsa puntualità. La scusa che la mia agenda è piena zeppa non migliora di certo questo punto debole😉".
DPD: "Quali sono i tuoi hobby"?
Marco: "Sicuramente il calcio. Ho cominciato a giocare a calcio in un’associazione quando avevo 4 anni e adesso alleno le giovani promesse. Il tempo che trascorro sul campo da calcio è un ottimo modo per trovare l’equilibrio e mi piace restituire almeno un po’ di quello che ho ricevuto negli anni. Oltre al calcio mi piace trascorrere il tempo con la mia famiglia. Con giochi di società, nella natura con il nostro cane o viaggiando alla scoperta di luoghi nuovi e già conosciuti".
DPD: "C’è una situazione (lavorativa o privata) che ti ha particolarmente influenzato"?
Marco: "Privatamente senza dubbio la nascita dei miei figli. Quando è nato mio figlio avevo solo 20 anni. Mentre i miei amici facevano le nottate in compagnia, io facevo altrettanto, ma in un altro contesto😉. Oltre a questa splendida esperienza, direi che sono stato molto influenzato dai valori che mi hanno trasmesso i miei genitori. Valori come per esempio mettere la persona al centro, l’importanza dei rapporti interpersonali e della famiglia mi sono stati trasmessi sin dall’inizio. E poi mi influenza la vita quotidiana, mi piace cogliere le impressioni e riflettere. Spesso sono le piccole cose della vita a fare la differenza".
DPD: "Qual è stata la tua esperienza più bella? Facci sorridere"!
Marco: "La mia esperienza più bella è stata la vittoria del 1° campionato dell’FC Basel nel 2002. Mi sono emozionato molto. Sono nato e cresciuto a Zurigo e amo questa città, ma il mio cuore è rosso-blu sin dalla nascita. Già da piccolo andavo a vedere le partite con mio padre (successivamente con mio cugino e i colleghi) e per anni avevamo l’abbonamento – un tempo facevamo sempre anche una capatina da mia nonna a Basilea. Così tante emozioni, tante sconfitte e poi quella notte insonne al Barfi dopo anni e anni nella NLB".
DPD: "Hai una lista delle cose da fare? In tal caso, cosa c’è in cima"?
Marco: "No, non ho nessuna lista delle cose da fare. Vado per la mia strada e colgo le impressioni che mi circondano. Io credo che sia importante vivere il presente ed essere felici, troppo spesso le cose vanno diversamente dal previsto. Ma quello che mi piacerebbe fare è andare a Hong Kong, guidare un jet ski e fare la patente nautica".
DPD: "Cosa ti fa andare su tutte le furie"?
Marco: "Andare su tutte le furie? Non ne vale la pena!😉".
DPD: "Qual è per te la cosa più importante nella vita"?
Marco: "Non andare su tutte le furie? Scherzi a parte, le cose più importante nella mia vita sono la mia famiglia e la mia cerchia. Niente può sostituire lo stare bene insieme con amici e familiari, il luogo è del tutto irrilevante. Una cosa che si menziona spesso, ma che spesso viene sottovalutata, soprattutto quando le cose vanno bene, è la salute".
